Come si svolge la consulenza
sul sonno del bambino?
La consulenza può avvenire sia in presenza nello studio che online.
Durante il primo incontro lo psicologo cercherà di comprendere meglio il motivo che ha spinto i genitori a chiedere una consulenza.
Raccoglierà informazioni sulla famiglia, sullo stile di vita, sulle routine quotidiane e su tutti quegli aspetti che possono influenzare la qualità del sonno del bambino.
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L’obiettivo della consulenza è quello di aiutare i genitori
a conoscere meglio le caratteristiche del sonno del proprio bambino,
sintonizzarsi con i suoi bisogni e aiutarlo ad affrontare in modo più sereno
la separazione dalle figure di accudimento
che il piccolo sperimenta ogni volta che si addormenta.
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Lo psicologo consulente sul sonno dei bambini:
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accoglie i bisogni della famiglia;
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aiuta i genitori a individuare gli elementi di criticità che disturbano il riposo del bambino;
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accompagna mamme e papà nella scelta e nell’utilizzo delle strategie più efficaci per migliorare la qualità del sonno di tutti i membri della famiglia.
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Non esiste un metodo valido per tutti:
ogni bambino è unico, così come ogni genitore è diverso.
Quanti incontri richiede
una consulenza
sul sonno dei bambini?
Se le difficoltà legate al sonno del bambino sono circoscritte nel tempo e costituiscono l’unico motivo di preoccupazione da parte dei genitori, possono essere sufficienti pochi incontri per apportare i cambiamenti necessari al contesto ambientale e relazionale ed assistere a significativi miglioramenti.
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Talvolta, però, i problemi di sonno del bambino sono espressione di disagi più profondi che necessitano un percorso di presa in carico più prolungata della famiglia.
Il bambino viene coinvolto
negli incontri di consulenza?
Se la consulenza avviene in presenza e il bambino ha meno di un anno, i genitori potranno decidere se portarlo con loro o affrontare il colloquio come coppia.
L’osservazione dell’interazione genitore bambino può offrire spunti interessanti per comprendere meglio la relazione tra i membri della famiglia.
Alcuni genitori, tuttavia, si sentono di poter raccontare in modo più sereno le proprie difficoltà se non sono impegnati nell’accudimento del bambino.
Ecco perché la scelta viene lasciata a loro.
Se il bambino ha più di 4 anni, è possibile organizzare qualche incontro anche con lui per consentirgli di esprimere in prima persona le proprie difficoltà e incentivare la sua motivazione al cambiamento.
Parola d’ordine: gradualità!
A volte bastano piccole variazioni nelle routine legate al momento dell’addormentamento e il ricorso a tecniche comportamentali mirate per migliorare la qualità del sonno di tutta la famiglia.
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Genitori e psicologo decideranno insieme quali cambiamenti introdurre e in che modo procedere. Tutto deve essere fatto con gradualità, senza creare disagio al bambino e senza sconvolgere i ritmi della famiglia.
Non esistono rimedi miracolosi, né soluzioni preconfezionate
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Le strategie proposte tengono sempre conto dell’età del bambino e dei bisogni che il piccolo esprime.
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Lo scopo della consulenza è aiutare i genitori a sentirsi
più fiduciosi nelle proprie capacità di gestire i problemi di sonno del figlio
e di stargli vicino in modo sereno.
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