Perché richiedere una consulenza
sul sonno del proprio bambino?
Il sonno è un bisogno fondamentale sia per il bambino che per l’adulto. Si stima che il 35 – 40 % dei bambini da 0 a 14 anni manifesti problemi di sonno (L. Venturelli, 2016).
I cambiamenti avvenuti nella nostra società negli ultimi 30 anni e le nuove abitudini familiari hanno determinato una discrepanza fra il naturale ritmo sonno-veglia del bambino e le esigenze sociali.
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Un sonno qualitativamente o quantitativamente inadeguato influisce negativamente sullo sviluppo cognitivo, sulla regolazione dell’umore, sull’attenzione e sul comportamento del bambino (B. Brazelton, 2003).
La privazione di sonno ha ricadute negative anche sulla qualità di vita familiare e sulle prestazioni lavorative dei genitori (O. Bruni, M. Angriman, 2015).
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Lo psicologo infantile può intervenire efficacemente sia a livello preventivo (con percorsi di psicoeducazione rivolti a neo genitori), che offrendo supporto alle famiglie che manifestano disagio in tale ambito evitando il cronicizzarsi delle difficoltà e l’insorgere di patologie più gravi.
Quali sono i problemi di sonno
incontrati più spesso dai genitori?
Capricci per andare a dormire, risvegli notturni, tempi lunghi per riaddormentare il proprio bambino, sono situazioni che prima o poi sperimentano tutti i genitori.
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Nei primi mesi di vita i risvegli del neonato sono necessari per la soddisfazione dei suoi bisogni fisici e affettivi. Inoltre, esistono differenze importanti tra il sonno del bambino e quello dell’adulto che i genitori dovrebbero conoscere per comprendere meglio ciò che accade al figlio.
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Anche rispetto al sonno esistono grandi variabilità individuali: fattori genetici e fattori ambientali interagiscono tra loro e si combinano in vario modo esprimendosi lungo un continuum che va dai “lunghi dormitori”fino ai “brevi dormitori”.
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Spesso i problemi di sonno si presentano in concomitanza con tappe importanti nello sviluppo del bambino. Possono essere legati a disturbi fisici transitori (dentizione, reflusso, allergie, ecc.) o possono esprimere uno stato di tensione legato ad eventi di vita particolari (trasloco, nascita di un fratellino).
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Una difficoltà descritta spesso da genitori di bambini dai 4-5 anni in poi è il rifiuto di dormire nella propria cameretta e il desiderio di trascorrere la notte nel letto di mamma e papà. Questa abitudine comporta spesso un cattivo riposo da parte di tutta la famiglia. Il bambino si gira e rigira sotto le coperte, lo spazio a disposizione è poco per tutti, e uno dei due genitori finisce per andare a dormire sul divano o in camera del figlio.
Quando è corretto parlare
di disturbi del sonno?
Se le difficoltà connesse al sonno del bambino:
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si manifestano per più di tre notti a settimana;
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si mantengono per un arco di tempo superiore a un mese
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è opportuno valutare la possibilità di richiedere una consulenza psicologica sul sonno.
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